La testimonianza di Giovanna con i guanti NOAcademy

La testimonianza di Giovanna con i guanti NOAcademy

Chi vive il fenomeno di Raynaud lo sa: quando arriva, arriva di colpo. Le mani diventano improvvisamente fredde, a tratti bianche, il tatto scompare, e le azioni più semplici — prendere una penna, allacciare un bottone, contare delle banconote — si trasformano in ostacoli veri.

Quella che segue è la testimonianza di Giovanna, estetista della provincia di Latina, che da anni convive con il fenomeno di Raynaud alle mani. Non è un contenuto medico né una promessa di risultato: è semplicemente la sua esperienza personale con un aiuto “naturale” che ha trovato concreto sollievo nel quotidiano — i guanti senza dita NOAcademy, bio-funzionali, progettati per favorire la disponibilità di ossido nitrico a livello locale.

“I guanti sono stati una bella scoperta. Dopo circa 15 minuti il palmo della mano è diventato caldo… e non avevo neanche cominciato a camminare!”

Di seguito, l’intervista integrale.

 

Conosciamo Giovanna

D: Giovanna, grazie per aver accettato questa intervista. Chi sei, nella vita di tutti i giorni?
R: “Sono una persona altruista, buona, solare, simpatica e giocherellona… precisa, che ama la vita e i piaceri della vita!”

D: Di cosa ti occupi?
R: “Lavoro come estetista, faccio massaggi olistici e mi prendo cura del corpo e dell’anima dei miei clienti.”

La manualità è il suo strumento di lavoro. Mani calde, sensibili, affidabili: per lei non sono un dettaglio, sono tutto.

Quando il Raynaud entra nella quotidianità

D: Ci hai raccontato del problema del freddo alle mani, legato al fenomeno di Raynaud. Puoi dirci qualcosa in più su come è iniziato e come si manifesta?
R: “Il mio fenomeno di Raynaud è comparso dopo tanti anni di geloni, su mani e piedi, sin da bambina. Nonostante li avessi curati con integratori e creme, la situazione è peggiorata in questa sindrome molto invadente e dolorosa.”

“Verso i 26 anni è peggiorata ulteriormente. Quando c’è uno sbalzo di temperatura le mani si ghiacciano, si bloccano, si perde il tatto e diventano bianche — soprattutto le punte delle dita. Lo sento anche alle piante dei piedi e a volte è difficile camminare per la mancanza di tatto.”

“Succede anche d’estate: non dipende solo dalla temperatura esterna ma dalla circolazione. Il freddo accelera un problema che c’è già alla base.”

Qui c’è il cuore della questione per chi soffre: non è un fastidio “stagionale”. Può capitare ovunque e in qualsiasi momento, con impatto reale su lavoro e vita.

 

Sindrome di Reynaud Soluzione

Tentativi, limiti e aspettative

D: Cosa avevi provato finora per gestire gli attacchi?

R: “Per altri problemi legati alla circolazione prendo sistematicamente degli integratori, indicati anche per il fenomeno di Raynaud, ma non hanno mai risolto il problema.”

“Credo che questa sindrome non sia facile da curare perché non compare sempre. Ogni tanto ci si illude, pensando di stare meglio; poi ricompare ed è invalidante, soprattutto per la mancanza di tatto.”

“Penso anche che sia stata studiata poco dalla medicina.”

Molte persone cercano soluzioni farmacologiche; spesso, però, gli effetti collaterali o la variabilità dei risultati portano a cercare alternative complementari. È in questo percorso che Giovanna incontra i guanti NOAcademy.

L’incontro con i guanti senza dita NOAcademy

D: Da qualche tempo hai introdotto nella tua routine i guanti senza dita NOAcademy, pensati per migliorare la micro-circolazione e contrastare gli attacchi alle mani. Cosa hai percepito?
R: “I guanti sono stati una bella scoperta. Li ho messi per la prima volta quando andai a camminare e, dopo circa 15 minuti, il palmo della mano è diventato caldo. Non avevo neanche cominciato a camminare e già funzionavano!”

“Li ho tenuti indossati per tante ore — circa cinque, all’inizio — e le mani mantenevano la stessa temperatura anche se mi spostavo o cambiavo luogo.”

“Poi li ho provati nelle occasioni in cui di solito avevo il fastidio ed è andata piuttosto bene! Ora li uso spesso: sono comodi e hanno un bel tessuto.”

Giovanna parla di guanti “bio-funzionali” e fa riferimento all’ossido nitrico. La tecnologia alla base dei tessuti NOAcademy è ideata per accelerare la biodisponibilità di ossido nitrico, un mediatore endogeno coinvolto nella regolazione vascolare. Qui riportiamo semplicemente la sua esperienza d’uso, senza attribuire promesse universali.

Come capire se i guanti funzionano davvero

D: In quanto tempo hai sentito i primi segnali positivi?
R: “In 15 minuti avevo la sensazione di calore al palmo della mano.”

In generale, chi soffre di Raynaud riconosce “a pelle” quando qualcosa sta aiutando: tornano la sensibilità, la presa, la sicurezza nei movimenti.

D: Quali attività sono tornate più gestibili?
R: “Tutto! Prima mi era difficile anche prendere una penna in mano, perché non la sentivo… ora mi sento protetta. Come se, mettendo il guanto, prevenissi quel fastidio alle mani e mi sentissi più sicura!”

“Per me è stata una reale soluzione naturale al fenomeno di Raynaud: il rimedio della nonna che tutti vorremmo avere in tasca… e che adesso io ho.”

La routine di Giovanna

  • Quando li indossa: spesso, e in particolare in quelle situazioni in cui “di solito” compaiono i fastidi.

  • Prime sensazioni: “calore al palmo” entro circa 15 minuti.

  • Durata d’uso iniziale: anche 5 ore consecutive, con percezione di temperatura stabile “anche se mi spostavo o cambiavo luogo”.

  • Motivazioni pratiche: comodità, tessuto gradevole, sensazione di protezione e prevenzione del fastidio.

  • Contesto personale: Raynaud presente da anni, peggiorato intorno ai 26 anni; episodi anche in estate; difficoltà nel tatto che interferiva con le attività minute (come scrivere).

  • Approccio complessivo: aveva già provato integratori per la circolazione; la gestione del problema richiedeva qualcosa di differente, concreto e immediato da usare nel quotidiano.

Perché condividiamo testimonianze come questa

Questo articolo vuole dare voce all’esperienza vissuta da chi cerca — e trova — un aiuto pratico per affrontare i momenti critici della giornata.

Nel caso di Giovanna, i guanti senza dita NOAcademy sono diventati una costante: qualcosa che indossi prima di uscire o quando ti aspetti uno sbalzo di temperatura, e che — nelle sue parole — “previene quel fastidio e mi fa sentire più sicura”.

Se anche per te il Raynaud rende complici le cose più semplici, leggere storie come questa può essere uno spunto per capire come altre persone gestiscono il quotidiano. Non è una ricetta, ma un riferimento concreto: cosa hanno provato, cosa ha funzionato per loro, in quali tempi e con quale continuità.

Vuoi sapere di più sui guanti usati da Giovanna?

Scopri i guanti senza dita che Giovanna utilizza per affrontare gli attacchi alle mani legati al fenomeno di Raynaud e la relativa tecnologia non farmacologica NOAcademy.



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