Periostite tibiale anteriore: prevenzione e cura naturali

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La periostite tibiale anteriore è un disturbo in grado di compromettere gravemente le performance sportive e che deve essere curato con grande attenzione.

La periostite tibiale anteriore è una dolorosa infiammazione che colpisce il periostio, una membrana di tessuto connettivo che avvolge le ossa del nostro corpo e ha la funzione di proteggerle, di nutrirle e di rigenerarle. 

L’infiammazione del nervo tibiale può essere curata o, meglio, prevenuta con un sistema completamente naturale che serve a gestire ed eliminare i processi infiammatori.

 

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Che cos’è la periostite?

La periostite è un processo infiammatorio a carico del periostio, cioè la guaina connettivale e fibrosa che ricopre tutte le ossa del nostro corpo.

Si tratta di una membrana molto vascolarizzata che avvolge la parte più esterna delle ossa, ad eccezione delle superfici articolari e delle zone di inserzione tendinee.

Ha importantissime funzioni, quali:

  • proprietà osteogenetiche, vale a dire un ruolo cruciale nell’accrescimento e rimodellamento delle ossa;
  • protezione da traumi;
  • vascolarizzazione e scambi tra osso e periostio.

 La sua infiammazione può interessare un solo osso o più di uno, causando dolore acuto o cronico. Può avere origine da traumi, infezioni e altri fattori di rischio come problemi posturali e allenamenti che non rispettano principi e parametri necessari al miglioramento muscolare.

Concretamente, gli eventi patologici di cui sopra (appunto traumi, come ad esempio colpi ripetuti negli sport da combattimento, o infezioni) vanno a stimolare una produzione di tessuto osseo da parte degli osteoblasti, causando nel tempo la formazione di una placca ossea o la sopraelevazione irregolare della superficie ossea.

Sebbene possa colpire qualsiasi zona del corpo umano, più frequentemente la periostite interessa la zona tibiale, con un processo infiammatorio acuto o cronico, noto in letteratura come Medial Tibial Stress Syndrome (MTSS o sindrome da stress tibiale).

 Perché insorge la periostite tibiale?

Comunemente la sindrome da stress tibiale colpisce i runners, a causa dei traumi diretti e ripetuti che interessano la zona nell’atto della corsa. Il dolore alla tibia si manifesta anche a riposo, dopo la pratica sportiva.

Non è raro, difatti, sentire un amante della corsa, amatoriale o professionista che sia, lamentarsi per un forte dolore agli stinchi, riferendosi alla sofferenza che coinvolge la parte bassa della gamba, nel terzo inferiore della tibia.

La causa di questo dolore frequente tra i runners è generalmente il sovraccarico a livello del soleo e del tibiale posteriore ed è legato soprattutto ad allenamenti di velocità, a ripetute in salita o in pista e a tutte quelle attività reiterate nel tempo che portano ad una cronicizzazione della patologia.

La periostite tibiale è diffusa anche tra i principianti, anzi potremmo dire che è il primo dolore avvertito da coloro che iniziano a correre allenandosi con costanza. Ciò è vero soprattutto nel momento in cui si va ad incrementare la distanza percorsa, generando un nuovo stimolo stressante per la catena posteriore delle gambe.

Stando ai dati, l’infiammazione muscolare e tibiale colpisce circa il 15% dei runner, soprattutto nel primo anno di allenamento, o in periodi di incremento dell’intensità della pratica, oppure quando si riprende ad allenarsi dopo una pausa.

Infiammazione alla tibia: altri fattori scatenanti

Quasi tutti i corridori vengono colpiti - almeno una volta nella vita - dalla periostite tibiale a causa del sovraccarico costante esercitato sugli arti inferiori e sulla zona tibiale e muscolare circostante.

Ma quella dei runners non è l’unica categoria a provare tale dolore. Difatti, la periostite tibiale, può colpire anche persone che soffrono di obesità per il carico eccessivo imposto agli arti inferiori, oppure - come già anticipato - comparire a seguito di infezioni.

Ad incrementare le possibilità di sviluppare il problema di natura infiammatoria sussistono altri elementi. I principali sono:

  1. associazione alla corsa di altri movimenti che causano stress a livello della tibia, come i salti. Per questo, la patologia può colpire anche calciatori e rugbisti;
  2. presenza di squilibri muscolari o adozione di posture sbagliate, come nel caso del piede cavo e pronato, con conseguente carico eccessivo;
  3. corsa in discesa o in salita, con presenza di irregolarità o pendenze;
  4. corsa ad alto impatto, ossia, corsa lenta che prevede l’appoggio del piede al terreno tenendo il ginocchio quasi teso;
  5. adozione di calzature errate, ossia usurate oppure con un drop ridotto, dove l’ammortizzazione degli urti risulta scarsa o nulla;
  6. errori di allenamento, come uno stretching insufficiente prima della prestazione oppure un aumento improvviso, non graduale, dei chilometri percorsi;
  7. carenza di vitamina D;
  8. fumo.

Alcuni di questi fattori sono strettamente connessi alla pratica sportiva, altri (come le calzature o gli errori posturali) possono riguardare chiunque svolga lavori stressanti per gli arti inferiori o coloro che si trovano in condizioni di sovrappeso o obesità e che, quindi, di base sovraccaricano la zona inferiore del corpo.

Tipologie di periostite tibiale

A seconda della zona colpita, si fa una differenziazione tra:

  • Periostite monolaterale o bilaterale, a seconda che venga colpita una sola o entrambe le gambe;
  • Periostite tibiale anteriore e periostite tibiale posteriore, a seconda della localizzazione dell’infiammazione che rispettivamente causerà dolore localizzato parte frontale della tibia o nella parte interna della gamba lungo la tibia.

Il dolore tibiale anteriore causato da periostite non va confuso con la manifestazione algica di altre patologie, come la sindrome del compartimento anteriore (tipica nei pattinatori e maratoneti) o la sindrome del muscolo tibiale anteriore.

Periostite tibiale acuta e cronica

Una ulteriore distinzione viene fatta sulla base della manifestazione e dell’evoluzione dolorosa della patologia. In questo senso, la periostite tibiale può essere di due tipi:

  1. Periostite tibiale acuta: è caratterizzata da una evoluzione e da una durata brevi, e si presenta con dolori intensi ma destinati a durare poco.
  2. Periostite tibiale cronica: i dolori risultano più leggeri, ma si protraggono per un lasso di tempo più lungo. Se ignorata, può avere gravi conseguenze come la formazione di calli ossei o ispessimento del periostio.

L’infiammazione del periostio insorge generalmente terminata la pratica sportiva o il giorno dopo, ma potrebbe ripresentarsi:

La sofferenza aumenta alla pressione manuale della zona (circa 10 cm sopra la caviglia) e, nei casi più gravi, si possono presentare gonfiore e calore, tumefazione o iperestesia (per la forte innervazione della tibia).

Come è facile da intuire, gli effetti della periostite tibiale si ripercuotono sulla prestazione sportiva, compromettendo l’esecuzione.

Se ignorata, conduce a conseguenze più serie ed irreparabili, capaci di stroncare la carriera atletica. Si rivela quindi fondamentale trovare una soluzione prima che sia troppo tardi.

Periostite tibiale cura

Una volta individuato il problema e ricevuta la diagnosi, che escluda altre possibili malattie, la periostite tibiale si cura nella fase acuta e post-acuta con l’assoluto riposo e la sospensione dell’attività sportiva, di solito per 4 settimane.

A ciò si aggiungono altri rimedi, a cui attingere a seconda della causa scatenante:

  • antinfiammatori e miorilassanti;
  • pomata per periostite tibiale;
  • crioterapia, ossia impacchi di ghiaccio da applicare 3 volte al giorno per 15/20 minuti (attenzione però, perché non si tratta di una cura ma di una soluzione che allevia il dolore);
  • terapia locale: ultrasuoni, elettrostimolazione;
  • cortisone, per i casi più gravi;
  • esercizi eccentrici;
  • cure fisioterapiche o osteopatiche.

Alla ripresa delle normali attività sportive, è importante ricordarsi di prevenire l’insorgenza dell’infiammazione, tramite l’adozione delle giuste calzature, lo stretching, ed evitando di correre su superfici troppo dure.

Come risolvere la periostite tibiale e quali cure naturali?

Un’alternativa naturale è l’abbigliamento bio-funzionale e la produzione di ossido nitrico localizzato.

Tra i rimedi naturali per la periostite tibiale, al di là delle cause, è possibile utilizzare prodotti tessili che, tramite una tecnologia basata su un processo fotochimico, sono in grado di migliorare la micro circolazione per il tramite di un piccolo aumento di ossido nitrico localizzato, il quale promuove la riattivazione dei processi di ossigenazione e la risoluzione dei processi infiammatori.

I vantaggi dell’abbigliamento bio-funzionale per l'infiammazione tibiale anteriore rispetto alla farmacologia

Il principale vantaggio di questi prodotti bio-funzionali, rispetto alle comuni terapie farmacologiche, è poter evitare gli effetti collaterali associati all’assunzione di medicinali oltre al poter indossare il capo per molte ore durante il corso della giornata, senza limiti di utilizzo.

Questo significa poter avere un formidabile alleato nel controllo del dolore.

Naturalmente i capi bio-funzionali non sono una soluzione definitiva e un parere medico deve essere comunque e sempre considerato. Ciò non toglie che questi capi possono aiutare a ridurre notevolmente il dolore contrastando il problema.

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