Epicondilite: le cure naturali funzionano

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Epicondilite sintomi e cure naturali

L'epicondilite è una tendinopatia molto diffusa che colpisce il gomito causando dolore, difficoltà nei movimenti che coinvolgono questa regione anatomica e conseguente fatica nello svolgere anche azioni banali della quotidianità.

Trattare tempestivamente il dolore al gomito è fondamentale per evitare la cronicizzazione dell’infiammazione, condizione che può portare a periodi prolungati di immobilizzazione dell'arto colpito.

L’ossido nitrico, e in particolare uno speciale tubolare che sfrutta la sua potente azione antinfiammatoria e antalgica, risulta ad oggi la soluzione più pratica, innovativa ed efficace nella lotta al dolore al gomito del tennista.

 

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Epicondilite o gomito del tennista: perché questo nome?

Quest’infiammazione localizzata nei tendini che collegano i muscoli dell'avambraccio all'epicondilo laterale, la parte esterna del gomito, è anche nota come “gomito del tennista” poiché colpisce principalmente questa categoria di sportivi, soprattutto coloro che loro praticano il tennis livello professionistico. Ciò a causa dei movimenti ripetitivi e intensi che questo sport richiede.

Colpi come il rovescio, il servizio e lo smash sottopongono i tendini dell'avambraccio a uno stress significativo, in particolare sull'epicondilo laterale del gomito. La tecnica non corretta, come una presa troppo rigida sulla racchetta o movimenti del polso non adeguati, può aumentare ulteriormente il rischio di sviluppare questa condizione dolorosa.

Anche i giocatori di tennis che non seguono un programma di riscaldamento e stretching adeguato sono più predisposti a subire microtraumi ripetuti ai tendini. La combinazione di queste sollecitazioni meccaniche e la mancanza di preparazione muscolare specifica rende i tennisti particolarmente vulnerabili all'epicondilite.

Tuttavia, con una tecnica corretta, un'attrezzatura adeguata e un programma di allenamento che includa esercizi di rinforzo e stretching, è possibile ridurre significativamente il rischio di sviluppare questo disturbo. Inizio modulo

In ogni caso, non soltanto i tennis o gli amanti del padel (anche se rappresentano la categoria più esposta) ma tante altre categorie di persone, appartenenti sia il sesso maschile che a quello femminile, quando esposte a determinati rischi, possono sperimentare il dolore da epicondilite al braccio.

Questa tendinopatia è frequente, infatti, in chi è impegnato in attività che esercitano un notevole stress meccanico sul gomito e sull'avambraccio, come appunto il tennis, ma anche il disegno, l’hairstyling, l'idraulica e altre attività ripetitive. 

Cause epicondilite e fattori di rischio

L'epicondilite è causata principalmente da una combinazione di fattori che portano a stress ripetitivo e microtraumi sui tendini che si inseriscono sull'epicondilo laterale del gomito.

Ecco le principali cause e fattori di rischio associati a questa condizione:

  1. Sovraccarico funzionale dovuto ad attività ripetitive:
    • Sport: l'epicondilite è comune tra i giocatori di tennis o padel, in particolare tra quelli di alto livello come Sinner, che si allenano per molte ore al giorno, tutti i giorni e partecipano a tornei impegnativi e consecutivi, con pochissimo tempo a disposizione per riposare gli arti coinvolti.
      Ma non solo: l’epicondilite riguarda da vicino anche coloro che praticano altri sport come il badminton, il baseball e il golf. Movimenti ripetitivi del polso e dell'avambraccio, come il servizio e il rovescio nel tennis, aumentano il rischio di sovraccarico tendineo.
    • Professioni e Hobby: alcuni lavori manuali e attività ricreative che richiedono movimenti ripetitivi del polso e dell'avambraccio, come la pittura, il giardinaggio, l'uso di strumenti manuali (come cacciaviti e martelli), la digitazione e la sartoria, possono portare a sovraccarico e microtraumi dei tendini.
  2. Trauma Acuto: un trauma diretto al gomito, come una caduta o un colpo, può causare danni ai tendini e ai tessuti circostanti, innescando un processo infiammatorio che può evolvere in epicondilite.
  1. Problemi Biomeccanici:
    • Errata tecnica sportiva: utilizzare una tecnica scorretta durante le attività sportive può mettere sotto stress eccessivo i tendini dell'avambraccio. Ad esempio, una presa troppo rigida sulla racchetta da tennis o un movimento non corretto del polso durante il colpo possono contribuire allo sviluppo della condizione.
    • Postura inadeguata: mantenere una postura non corretta durante le attività lavorative o ricreative può aumentare il carico sui tendini del gomito.
  2. Età: l'epicondilite è più comune nelle persone di età compresa tra i 30 e i 50 anni, probabilmente a causa della diminuzione della capacità rigenerativa dei tendini e della maggiore suscettibilità ai microtraumi accumulati nel tempo.
  3. Condizioni Preesistenti:
    • Malattie metaboliche: condizioni come il diabete possono influenzare la capacità di guarigione dei tendini, aumentando il rischio di sviluppare epicondilite.
    • Problemi articolari e nervosi: problemi come l'artrite reumatoide o la sindrome del tunnel carpale possono aumentare il rischio di epicondilite a causa del coinvolgimento dei tendini e dei nervi associati al gomito.
  4. Stress e Tensioni Muscolari: la rigidità dei muscoli del collo, delle spalle e del polso può contribuire al sovraccarico del gomito, in quanto la tensione muscolare si trasferisce ai tendini dell'avambraccio. Ad esempio, una rigidità cervicale può alterare la biomeccanica del braccio, aumentando lo stress sui tendini epicondilari.
  5. Scarsa preparazione fisica: la mancanza di un adeguato riscaldamento e condizionamento muscolare prima di attività che sollecitano il gomito può aumentare il rischio di sviluppare epicondilite. La preparazione fisica è fondamentale per ridurre il rischio di lesioni da sovraccarico.
  6. Uso di strumenti e attrezzature inadeguati: l'uso di strumenti o attrezzature non ergonomici può aumentare lo stress sui tendini del gomito. Ad esempio, utilizzare un mouse del computer non adeguato o impugnare utensili pesanti o mal progettati può contribuire al sovraccarico tendineo.

Come prevenire il gomito del tennista?

Prevenire il gomito del tennista richiede l'adozione di buone pratiche ergonomiche e di uno stile di vita sano. È fondamentale prestare attenzione alla tecnica durante le attività sportive e lavorative, assicurandosi di utilizzare gli strumenti e le attrezzature correttamente per ridurre al minimo lo stress sui tendini del gomito.

L'integrazione di esercizi di riscaldamento e stretching nella routine quotidiana aiuta a mantenere la flessibilità e la forza dei muscoli dell'avambraccio, prevenendo le lesioni da sovraccarico. Inoltre, fare pause regolari durante le attività ripetitive permette ai muscoli e ai tendini di recuperare, riducendo il rischio di infiammazione.

Un altro aspetto importante è mantenere una buona postura, sia mentre si lavora al computer che durante le attività fisiche, per distribuire equamente lo stress su tutte le articolazioni. Infine, consultare regolarmente un fisioterapista per esercizi specifici e consigli personalizzati può essere un'ottima strategia per mantenere i tendini sani e prevenire l'insorgere dell'epicondilite.

Epicondilite sintomi e impatto sulla vita quotidiana

L'epicondilite al gomito si manifesta attraverso una serie di sintomi che possono variare in intensità e gravità. Questi sintomi spesso peggiorano gradualmente e possono diventare debilitanti, interferendo con le attività quotidiane.

  • Dolore localizzato: il sintomo più comune dell'epicondilite è un dolore acuto e localizzato sulla parte esterna del gomito, in corrispondenza dell'epicondilo laterale. Questo dolore può irradiarsi lungo l'avambraccio e talvolta fino al polso.
  • Dolore durante i movimenti quotidiani: i pazienti con epicondilite spesso sperimentano dolore durante attività quotidiane come stringere la mano, girare una maniglia, sollevare oggetti, o persino scrivere. Anche semplici gesti come aprire una porta o stappare una bottiglia possono diventare dolorosi.
  • Dolore notturno: molti pazienti riferiscono che il dolore si intensifica durante la notte, disturbando il sonno e riducendo la qualità del riposo. Questo dolore notturno può essere persistente e può peggiorare se il gomito è posizionato in modo errato durante il sonno.
  • Gonfiore: l'infiammazione può causare gonfiore visibile intorno all'epicondilo laterale, spesso accompagnato da una sensazione di calore nella zona colpita.
  • Rossore e calore: la zona interessata dall'infiammazione può apparire arrossata e calda al tatto.
  • Bruciore: alcuni pazienti riferiscono una sensazione di bruciore nell'area del gomito, che può estendersi lungo l'avambraccio. Questo sintomo può essere particolarmente fastidioso e peggiorare con l'uso continuativo del braccio.
  • Formicolio e intorpidimento: anche se meno comune, in alcuni casi l'epicondilite può essere accompagnata da formicolio e intorpidimento nell'avambraccio e nelle dita. Queste sensazioni sono spesso dovute alla compressione dei nervi vicini a causa del gonfiore.
  • Rigidità articolare: l'infiammazione e il dolore possono causare rigidità nell'articolazione del gomito, rendendo difficile estendere o piegare completamente il braccio.
  • Riduzione della forza: i pazienti possono notare una riduzione della forza nella presa e nella capacità di sollevare oggetti. Questa debolezza è causata dal dolore e dall'infiammazione che interferiscono con la funzione muscolare.

  • Diminuzione della funzionalità dell'avambraccio: l'epicondilite può limitare significativamente la funzionalità dell'avambraccio, ostacolando non solo le attività sportive e lavorative, ma anche le normali attività quotidiane. Questo può avere un impatto negativo sulla qualità della vita del paziente.

Quanto può durare un'infiammazione al gomito?

Il dolore al gomito (percepito spesso alla punta del gomito), conseguenza dell’infiammazione, potrebbe durare da sei a dodici settimane. Tuttavia, la fase acuta del dolore potrebbe durare meno di tre settimane (se curata bene e in tempo) o cronicizzare e diventare persistente (da sei mesi a due anni).

Braccio del tennista: progressione del dolore e diagnosi

Nelle fasi iniziali, il dolore può essere lieve e presentarsi solo durante o dopo l'attività fisica, per questo motivo è spesso trascurato dai pazienti, che continuano le loro attività senza apportare modifiche alla routine giornaliera.

Con il progredire della condizione, il dolore diventa più intenso e il paziente inizia a notare una maggiore sensibilità e disagio nell'area del gomito anche per compiere azioni semplici.

Nella fase acuta, il dolore è severo e può essere presente anche a riposo. Il paziente può avere difficoltà a dormire a causa del dolore notturno e sperimenta una significativa limitazione funzionale. Per tale motivo è importante consultare un medico già alla comparsa dei primi sintomi.

Una diagnosi precoce e un trattamento adeguato possono prevenire il peggioramento della condizione e favorire un recupero più rapido ed efficace.

Per giungere alla diagnosi di epicondilite è necessaria una valutazione clinica approfondita che contempli almeno uno di questi esami:

  • radiografia: per escludere problemi ossei;
  • ecografia: per valutare i danni ai tendini;
  • risonanza magnetica (MRI): per immagini dettagliate dei tessuti molli;
  • elettromiografia (EMG): per valutare la funzione nervosa e l'attività muscolare.

Epicondilite sintomi e opzioni di trattamento tradizionali

Tradizionalmente, che si pratichi tennis, padel o altra attività che causa l’infiammazione al tendine del gomito, l’epicondilite viene trattata avvalendosi di una o più delle seguenti soluzioni, a seconda della gravità della tendinopatia.

  • Riposo: il primo e più importante passo nel trattamento dell'epicondilite è garantire il riposo dell'arto colpito. L'interruzione delle attività che causano dolore è essenziale per consentire ai tendini di guarire. Questo può significare evitare sport, lavori manuali o qualsiasi altra attività che sollecita il gomito.
  • Uso di tutori o fasce: l'immobilizzazione del gomito attraverso l'uso di tutori o fasce può aiutare a ridurre il dolore e l'infiammazione. Questi supporti limitano il movimento del gomito, prevenendo ulteriori danni ai tendini e favorendo la guarigione.
  • Terapia del freddo: applicare impacchi di ghiaccio sulla zona colpita per 15-20 minuti, più volte al giorno, può ridurre l'infiammazione e il gonfiore. Il freddo intorpidisce l'area, fornendo un sollievo temporaneo dal dolore.
  • Terapia del caldo: una volta che l'infiammazione acuta si è ridotta, la terapia del caldo può essere utile per rilassare i muscoli e migliorare il flusso sanguigno. L'applicazione di cuscinetti riscaldanti o bagni caldi può aiutare a ridurre la rigidità e migliorare la mobilità.
  • Farmaci antinfiammatori e antidolorifici: i FANS come l'ibuprofene, il naprossene e l'aspirina sono comunemente utilizzati per ridurre l'infiammazione e alleviare il dolore. Questi farmaci agiscono bloccando le sostanze chimiche nel corpo che causano l'infiammazione. È importante seguire le indicazioni del medico o le istruzioni del farmaco per evitare effetti collaterali gastrointestinali o renali.
  • Paracetamolo: può essere utilizzato per alleviare il dolore senza gli effetti antinfiammatori dei FANS. È spesso consigliato per i pazienti che non possono assumere FANS a causa di controindicazioni mediche.
  • Infiltrazioni di corticosteroidi: nei casi di dolore grave e persistente il medico può raccomandare infiltrazioni di corticosteroidi. Queste iniezioni possono ridurre rapidamente l'infiammazione e il dolore, ma non sono prive di rischi. L'uso ripetuto di corticosteroidi può indebolire i tendini e aumentare il rischio di rottura tendinea.
  • Infiltrazioni di acido ialuronico: l'acido ialuronico, utilizzato principalmente per il trattamento delle articolazioni artritiche, può essere iniettato anche nel gomito per migliorare la lubrificazione e ridurre il dolore. Questo trattamento può essere considerato nei casi in cui altri interventi non hanno portato sollievo.
  • Fisioterapia: un fisioterapista può sviluppare un programma di esercizi specifici per allungare e rafforzare i muscoli dell'avambraccio e del polso. Tecniche di terapia manuale, ultrasuoni e terapia laser a bassa intensità possono essere utilizzate per alleviare il dolore e migliorare la funzionalità.
  • Esercizi di Stretching e Rafforzamento: i primi possono aiutare a migliorare la flessibilità e ridurre la tensione sui tendini, i secondi sono essenziali per recuperare la forza muscolare e prevenire future recidive.

Terapie complementari per l’epicondilite al braccio

Esistono anche terapie alternative che possono essere impiegati come soluzione complementare alla terapia farmacologica tradizionale al fine di accelerazione i tempi di guarigione.

  • Terapia con onde d'urto: la terapia con onde d'urto extracorporee (ESWT) utilizza onde sonore ad alta energia per stimolare la guarigione dei tendini. Questo trattamento può essere utile per i pazienti che non rispondono ad altre terapie conservative.
  • Massaggi terapeutici: se eseguiti da professionisti possono aiutare a ridurre la tensione muscolare e migliorare la circolazione sanguigna nell'area del gomito. I massaggi trasversali profondi sui tendini possono stimolare la guarigione e ridurre il dolore.
  • Agopuntura: è una terapia alternativa che può fornire sollievo dal dolore cronico associato all'epicondilite. Inserendo aghi sottili in punti specifici del corpo, l'agopuntura può aiutare a bilanciare l'energia e stimolare i processi di guarigione naturale.

Epicondilite sintomi e rimedi della nonna

Non si può fare a meno di menzionare anche la via più naturale alla risoluzione della malattia, quella dei rimedi della nonna per il gomito del tennista che fa appello a soluzioni non-farmacologiche, tra le quali:

  • impacchi a base di prodotti al 100% naturali, noti per la loro azione lenitiva, antidolorifica e antinfiammatoria: argilla, aloe, arnica, artiglio del diavolo;
  • l’ossido nitrico, una sorta di rimedio della nonna “rivisitato” in chiave scientifica (vedremo tra poco di cosa si tratta).

Tante volte, comunque, una via non esclude l’altra, nella misura in cui si opta per i famosi “rimedi della nonna” al fine di tenere a bada i sintomi e, al contempo, si agisce sulle cause avvalendosi della medicina.

Trattamenti innovativi per la cura del gomito del tennista: l'Ossido Nitrico

Studi scientifici recenti hanno evidenziato il potenziale dell'ossido nitrico (NO) nel trattamento delle condizioni infiammatorie come l'epicondilite. Questa molecola naturale gioca un ruolo significativo nella vasodilatazione e nel miglioramento del flusso sanguigno, favorendo la riparazione dei tessuti e riducendo l'infiammazione.

La ricerca indica che una sovrapproduzione localizzata di ossido nitrico aumenta l'afflusso di sangue arterioso nei tendini e nei muscoli, migliorando l'apporto di ossigeno e nutrienti. Questo processo supporta la riparazione dei tessuti e riduce l'infiammazione, rendendo l'ossido nitrico un trattamento naturale efficace per l'epicondilite.

L'ossido nitrico agisce come un potente miorilassante e antinfiammatorio. Migliorando il flusso sanguigno e l'apporto di nutrienti, favorisce la riparazione dei tessuti danneggiati, alleviando il dolore al gomito e riducendo l'infiammazione.

Combinare i trattamenti tradizionali e quelli complementari con la terapia innovativa a base di ossido nitrico può fornire un sollievo completo dall'epicondilite. Questo approccio integrativo sfrutta i punti di forza di entrambi i metodi, offrendo un piano di trattamento bilanciato ed efficace.

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Epicondilite sintomi risolti: leggi la testimonianza di Stefania Chieppa, che ha gestito con successo il gomito del tennista utilizzando un tubolare NOAcademy.

Dopo alcune settimane di trattamento integrato, l’ex tennista ora tecnico nazionale, ha sperimentato un miglioramento notevole. Il dolore si è ridotto significativamente, permettendole di riprendere le sue attività quotidiane senza fastidi. La combinazione di riposo, farmaci, fisioterapia e terapia con ossido nitrico si è rivelata estremamente efficace nel suo percorso di guarigione.

In particolare, l’utilizzo del manicotto NOAPP, indumento bio-funzionale che attiva la produzione di ossido nitrico attraverso reazioni fotochimiche, ha favorito una rapida guarigione e alleviamento del dolore.

Ma come funziona, nel dettaglio, l’ossido nitrico e i capi di abbigliamento che ne sfruttano l’azione?

Meccanismi di Azione dell'Ossido Nitrico

L'ossido nitrico (NO) è una molecola biologica prodotta naturalmente nel nostro corpo, principalmente dai vasi sanguigni. Svolge diverse funzioni cruciali, tra cui la regolazione del flusso sanguigno, la trasmissione dei segnali tra le cellule nervose e la modulazione delle risposte immunitarie.

Nel contesto dell'epicondilite, l'ossido nitrico agisce attraverso i seguenti meccanismi:

  1. Vasodilatazione: l'ossido nitrico induce il rilassamento delle pareti dei vasi sanguigni, aumentando il diametro dei vasi e migliorando il flusso sanguigno. Questo aumento del flusso sanguigno porta più ossigeno e nutrienti ai tessuti danneggiati, favorendo la loro riparazione.
  2. Riduzione dell'Infiammazione: l'ossido nitrico ha proprietà antinfiammatorie che aiutano a ridurre il gonfiore e il dolore associati all'epicondilite. Agisce modulando l'attività delle cellule immunitarie e riducendo la produzione di molecole infiammatorie.
  3. Promozione della Riparazione dei Tessuti: l'ossido nitrico stimola la produzione di collagene, una proteina essenziale per la riparazione e il rafforzamento dei tendini e dei muscoli. Inoltre, favorisce la proliferazione e la differenziazione delle cellule coinvolte nella rigenerazione dei tessuti.

Una delle innovazioni recenti è l'uso di indumenti bio-funzionali che incorporano ossidi minerali nelle fibre del tessuto. Questi indumenti sfruttano l'energia emessa dal corpo per attivare la produzione di ossido nitrico tramite una tecnologia fotochimica. Indossando questi capi, è possibile stimolare la vasodilatazione e migliorare il flusso sanguigno nella zona interessata.

 

 

 

  

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