Male ai piedi degli chef (e dei camerieri)

male ai piedi cuochi e chef e camerieri

Il male ai piedi è un problema molto frequente tra chef e camerieri che trascorrono infinite ore in piedi, ogni giorno.

Oltre a chef, cuochi e camerieri, soffre ovviamente di fascite plantare e dolore chiunque lavori nella ristorazione.

In generale, tutte le figure che lavorano nei ristoranti e nel catering, devono fare i conti con dolori ai piedi frequenti, causati da un eccessivo sovraccarico sui talloni e sulle fasce plantari.

Quando si trascorrono anche 12 ore in piedi, a spadellare, impiattare, servire, lavare, il tutto ad un ritmo spesso frenetico, i problemi ai piedi, ai polpacci e troppo spesso alle gambe sono dietro l'angolo.

Per non parlare del mal di schiena...

Gli ambienti professionali tra liquidi caldi, decine di chilometri camminando in pochi metri quadri, pavimenti scivolosi con schizzi di olio, clienti ai tavoli non sempre comprensivi rendono le giornate impegnative...

Anche se a fine giornata il cuoco o il cameriere si sente ancora "fresco", caricato dalla frenesia adrenalinica di un lavoro svolto con grande passione, lo stesso non si può dire dei suoi arti inferiori!

Una grande responsabilità è anche da attribuire alle scarpe professionali, che dovendo garantire la massima sicurezza, non sono sempre scarpe comode e in grado di rispettare la  difficile bio meccanica di questi momenti.

Non ci sono scarpe sufficientemente antiscivolo e tomaie abbastanza robuste e impermeabili che contrastino il dolore e il fastidio, anche se a dirlo ci sono marchi come Birkenstocks, Dansko, WorkLine o Mozo...

Il sovraccarico sui talloni e sugli archi plantari (associata a una costante attenzione a evitare scivolamenti, cadute e inciampi) causa dolore, gonfiore e spesso anche cattivo odore conseguenza dei microbi originati dal sudore.

Fortunatamente, come supporto ulteriore alle calzature da lavoro e non, esistono delle solette bio funzionali che sfruttano una tecnologia innovativa e l’efficacia di una piccola e potentissima molecola biologica: l’ossido nitrico.

male ai piedi cuoco cameriere

Perché fanno male i piedi quando lavoriamo in cucina o in sala?

Quando avvertiamo un dolore intenso per un tempo prolungato, ci viene naturale chiederci il perché e andare alla ricerca di una soluzione… e per fortuna, perché molto spesso questo atteggiamento ci salva dal rischio di conseguenze più importanti.

Generalmente, si tende a sottovalutare il dolore ai piedi poiché esso non compare quasi mai in modo acuto e violento, ma fa il suo esordio progressivamente e questo ci "abitua al dolore"....

Il che non lavora a nostro vantaggio, perché aumentare la soglia del fastidio significa permettere alle cause di farsi una maggiore strada, anche nel caso di cuochi e camerieri, con complicazioni nel risolverle successivamente.

In realtà, bisognerebbe agire rapidamente non appena il dolore (seppur lieve in fase iniziale) comincia a presentarsi, per evitare che diventi acuto e poi cronico.

Ma cosa significa se sei uno chef e ti fanno male i piedi?

Che tu sia uno chef o un cuoco che va avanti e indietro nella cucina senza tregua, spostandoti di poco ma comunque facendo costantemente carico sull'arto, o un cameriere che in sala fa chilometri, i problemi che vorrai risolvere ai piedi saranno sicuramente:

  • dolore,
  • sudore,
  • cattivo odore.

Fastidi che possono compromettere una serena gestione della propria routine lavorativa, fattori alla base del buon rendimento in cucina e in sala e dunque della soddisfazione della clientela.

Soffermiamoci, in particolare, sul dolore ai piedi che nelle ore finali della giornata di lavoro si farà sicuramente sentire.

Il dolore alle piante dei piedi è un malessere molto comune tra noi bipedi, con un tasso di incidenza che supera di gran lunga tante altre algie  (a chi non è mai capitato, chef o meno, almeno una volta, di sentire male al tallone o male sotto il piede?).

Il motivo principale di questo disturbo molto diffuso risiede nella funzione stessa del nostro arto inferiore, il quale ci accompagna per tutta la vita nella locomozione e in tante altre attività che lo mettono alla prova costantemente. 

Secondo una ricerca dell'ACSM (American College of Sports Medicine), una persona mediamente attiva percorre nella sua vita circa di 120.000 km, ovvero tre volte il giro della Terra all'equatore (40.075 km). È un calcolo che si basa su una vita media di circa 80 anni, di una persona che fa 5.100 passi (4 km) al giorno. Fonte: Focus

Il piede è, di fatti, una struttura complessa e forte che garantisce stabilità alla posizione eretta, ammortizza gran parte del peso del corpo e, grazie alla sua incredibile anatomia, ci permette di camminare, correre e saltare.

Come tutte le altre strutture del nostro corpo, però, va incontro ad usura, processo fisiologico che in alcune circostanze viene accelerato da abitudini scorrette, stile di vita e patologie connesse alla salute del piede.

Nel caso specifico di chef, cuochi e camerieri, il problema è il sovraccarico attivato in posizione eretta per lunghe ore, tutti i giorni.

Male ai piedi nella ristorazione: cause e tipologie

Il discorso appena fatto per il mal di piedi sofferto da chef, cuochi e altri operatori della ristorazione vale anche per i lavoratori appartenenti ad altri settori professionali che richiedono di stare in piedi per molte ore al giorno, spesso indossando calzature antinfortunistiche che non sono il massimo della comodità e del benessere per l’arto.

Per parlare correttamente delle cause del male ai piedi occorre prima fare una distinzione tra le due tipologie di dolore all’arto più diffuse. Generalmente, infatti, le patologie del piede più riscontrate si possono dividere in due grandi famiglie:

  1. quelle localizzate nell’avampiede, ovvero le cosiddette metatarsalgie;
  2. quelle del retropiede, note come talloniti o talalgie.

Male alla pianta del piede nel cameriere: cause

La metatarsalgia è caratterizzata da un dolore localizzato alla regione plantare in corrispondenza di una o più teste metatarsali.

In fase cronica la patologia più impedire l’utilizzo di determinate calzature e la corretta deambulazione.

Può essere causata da un appoggio scorretto del piede, dall’abuso di scarpe non idonee oppure da familiarità.

Anche la fascite plantare può causare dolore alla pianta del piede (qui un approfondimento sulla sintomatologia: come capire che si tratta di infiammazione della fascia plantare).

Male al tallone nei camerieri e nei cuochi: cause

La tallonite è un disturbo che provoca forti dolori ai talloni e può essere causato anch’esso da alterazioni posturali o calzature scorrette, oppure da altri fattori quali:

  • malattie metaboliche (come la gotta);
  • malattie reumatiche;
  • obesità e sovrappeso;
  • tendinopatia inserzionale.

Il dolore al tallone si fa sentire con maggiore intensità durante il risveglio mattutino e dopo momenti di inattività prolungata (per esempio dopo essere stati seduti a lungo).

Con la ripresa del movimento, una volta "scaldata" la zona tallonare, si ha un notevole sollievo. 

Camerieri: dolore ai piedi quando mi alzo dal letto: cosa significa?

Come abbiamo visto nel caso della tallonite, ma più in generale quando si ha un problema al piede, alzarsi dal letto dopo il riposo notturno può rappresentare una vera difficoltà.

Il dolore ai piedi al risveglio è infatti molto più frequente dei dolori ai piedi di notte, ciò perché nelle ore del riposo il nostro corpo in maniera inconscia blocca le articolazioni e quindi limita la possibilità di movimento improvviso e dunque di sentire male nell’arto.

Il momento cruciale è quello in cui poggiamo i piedi per terra la prima volta appena svegli: le strutture messe a riposo durante la notte verranno improvvisamente sollecitate e ciò causerà un dolore intenso.

Di fronte ad una difficoltà di questo tipo bisogna agire in fretta alla ricerca di una diagnosi laddove non sia ancora stata fatta e di una cura della problematica. Ciò è fondamentale affinché un disturbo acuto non diventi cronico e quindi più difficile da trattare.

Anche chi lavora del mondo della ristorazione (chef, cuochi, camerieri, lavapiatti ecc) non deve sottovalutare questo segnale importante, dando esclusivamente responsabilità alla stanchezza e/o ad un riposo inefficace.

Poiché se è vero che il sovraffaticamento è la causa principale, è anche vero d'altra parte che esso può essere origine di vere e proprie patologie a carico dell'arto.

Mal di piedi in cucina o in sala: gli esami da effettuare

Come detto in precedenza, il dolore ai piedi può essere vario e localizzarsi in zone diverse oppure espandersi dal tallone all’avampiedi come nel caso della fascite plantare che è un’infiammazione del legamento arcuato.

In ogni caso, che si soffra di dolori alla pianta del piede, male ai talloni o male ai tendini del piede, il consiglio principale è quello di rivolgersi ad uno specialista che sappia individuare l’origine del dolore.

Lo specialista inizierà la visita con l’anamnesi, volta a comprendere la situazione di salute generale e lo stile di vita del paziente. Dopodiché effettuerà un esame clinico e biomeccanico per comprendere anche manualmente e tramite l’analisi dell’andatura in quale area si concentra la sofferenza e quale potrebbe essere la causa.

Generalmente, gli step seguiti dal podologo sono i seguenti:

  • anamnesi;
  • esame del piede nudo ed esame con calzatura;
  • in un secondo momento: esame diagnostico non invasivo, come l’ecografia del piede che sfrutta gli ultrasuoni e che può essere effettuata su qualsiasi paziente poiché non richiede l’uso di radiazioni ionizzanti.

Si tratta di un esame ulteriore che rappresenta un importante complemento all’indagine clinica, in quanto fornisce immagini preziose relative alla fascia plantare, al piano muscolare sottostante, ma anche al derma e all’epidermide.

In aggiunta, e laddove sia possibile effettuarli, potrebbero essere altri richiesti esami diagnostici più approfonditi, come:

  • radiografia;
  • risonanza magnetica;
  • tac. 

Come sfiammare i nervi del piede e lenire il dolore per lavorare meglio nel ristorante?

In base al responso del podologo o di altro specialista in grado di diagnosticare i problemi del piede, si adotterà la corretta terapia per lenire il dolore e sconfiggere il problema.

Ovviamente di tipologie di mal di piede e di cause scatenanti ne esistono davvero tante, che in questa sede sarebbe impossibile trattare nel complesso. Pertanto elencheremo una serie di soluzioni generiche a seconda del grado di dolore percepito.

Per esempio, se il problema di uno chef/cuoco o di un cameriere sono i nervi del piede infiammati, bisogna mettere in pratica una serie di azioni volte a sfiammare la zona interessata e ridurre l’algia.

In casi più lievi si possono adottare dei rimedi semplici, come:

  • applicazione di ghiaccio;
  • applicazione di creme a base di piante dal potere analgesico (come l’arnica);
  • esercizi di stretching per l’allungamento di muscoli e tendini e per il rilassamento dei nervi;
  • sedute di osteopatia o fisioterapia;
  • assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sotto forma di soluzioni topiche come gel a base di ibuprofene, o compresse da deglutire.

Quest’ultima alternativa sarebbe da limitare e da adottare sporadicamente, in quanto i farmaci tradizionali possono avere effetti collaterali nel lungo periodo.

Quando il dolore è severo e cronico ci sarà bisogno di terapie ad hoc più efficaci e adatti al singolo caso, per esempio:

  • ultrasuoni;
  • tecarterapia;
  • in casi importanti: intervento chirurgico.

Male ai piedi dei camerieri: come attivare il rimedio naturale "ossido nitrico"

Una buona salute dei piedi per chi lavora nella ristorazione (e ovviamente non solo) è un fattore chiave strettamente correlato alla funzionalità fisiologica del sistema circolatorio venoso e linfatico di tutti gli arti inferiori.

Il loro benessere è dunque cruciale e, non smetteremo di affermarlo, imprescindibile quando il proprio obiettivo è lavorare con serenità, facendo uscire dalla cucina piatti prelibati e servendo il cliente con gentilezza e attenzione.

Infatti, le infiammazioni e i dolori ai piedi connessi a queste e/o ad altre patologie a carico dell’arto impattano fortemente sulla nostra vita personale, professionale o sportiva...talvolta anche mettendo fuori gioco la passione che guida tante attività.

In particolare le infiammazioni (principalmente fasciti, tendiniti,  talloniti, sindrome del tunnel tarsale o della spina calcaneare) nascono da eccessivi o anomali carichi di fatica prolungati nel tempo, a volte associati all’uso di calzature non idonee per lo sforzo (ad esempio, scarpe da lavoro non adeguate o scarpe sportive non corrette).

Le terapie classiche per la riduzione di queste infiammazioni prevedono i trattamenti visti poco fa, tra i quali farmaci FANS e infiltrazioni di corticosteroidi.

È possibile, tuttavia, in modo completamente naturale ed in associazione con le terapie consigliate dal professionista di fiducia, ridurre infiammazioni e dolori ai piedi utilizzando strategie che favoriscono la naturale produzione localizzata di Ossido Nitrico direttamente nell’endotelio.

L’Ossido Nitrico è una molecola preziosa che aiuta il corpo a funzionare in efficienza e salute: promuove una naturale vasodilatazione, aumenta proporzionalmente la circolazione sanguigna e le sostanze nutritive in essa contenute, aumenta l’efficienza del rilascio dell’ossigeno, rimuove le sostanze nocive ed algogene, riducendo in modo sostanziale e veloce la sintomatologia infiammatoria.

Grazie a questa molecola potentissima è dunque possibile continuare a cucinare, servire e svolgere qualsiasi altra attività senza dover rinunciare al piacere di farlo, senza venir meno alla passione che guida tantissimi professionisti, come appunto chef, camerieri e altre figure centrali della ristorazione.

Tutto ciò indossando una soletta bio-funzionale, come ha fatto Andrea. Leggi qui sotto la sua testimonianza.

La testimonianza di Andrea, cuoco per passione che ha risolto il suo male ai piedi

Classe 1977, Andrea è chef, cuoco e pasticcere, ma la cucina non è la sua unica passione (seppur la più grande). Ama anche fare lunghe camminate e quest’attività, insieme a tutto il resto, con il tempo è andata ad aggravare ulteriormente quella sensazione di piedi doloranti sotto la pianta che può rovinare una tranquilla giornata di lavoro.

Come ha risolto il male ai piedi?

Di certo non rinunciando alle sue attività preferite, ma affrontando il male ai piedi in modo definitivo e con grande soddisfazione, grazie ad un paio di solette NOAcademy.

male ai piedi

 

All’inizio era scettico, credendo si trattasse dei soliti strumenti “meccanici”, utili esclusivamente ad ammortizzare l’urto e rendere la camminata più confortevole. 

Fortunatamente non si è lasciato coinvolgere dai pregiudizi: leggendone la descrizione ha capito che il meccanismo fotochimico alla base della loro efficacia potesse fare al suo caso.

Così le ha acquistate, le ha provate e il risultato è stato immediato: il rilassamento e l’allungamento della muscolatura degli arti inferiori gli hanno regalato un beneficio veloce.

Dopo averle indossate per un paio di giorni, il male ai piedi si era notevolmente ridotto.

“Con le mie nuove solette nelle scarpe, le giornate ai forni e fornelli non avevano più fine. Avevo il piede più asciutto, idratato, dolori ai piedi scomparsi e sentivo le gambe leggere”. 

Andrea ha iniziato a consigliare le solette a chi ne avesse necessità: colleghi cuochi, baristi, commesse, operai e sportivi, tutti con il medesimo problema di mal di piedi al lavoro che rendeva le loro giornate difficili e pesanti.

 

Mal di piedi e rimedi della nonna per chi lavora come cameriere o cuoco in formula moderna: un paio di solette NOAcademy bio-funzionali con efficacia fotochimica

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