Cause del mal di schiena continuo e soluzioni naturali

Cause del mal di schiena

Il mal di schiena continuo è uno dei disturbi più lamentati, spesso invalidante e con cause, talvolta, difficile da gestire.

Il mal di schiena non risparmia nessuno: può colpire giovani e meno giovani, appassionati del fitness, sportivi di professione e amatori, ma anche i più “pigri” amanti del divano e non troppo affezionati all’attività fisica.

Per accontentare il sesso femminile, molto comune e persistente è il mal di schiena in gravidanza e durante il ciclo mestruale.

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cause del mal di schiena

 

In tutti i casi, quando il dolore di schiena colpisce, va ad incidere negativamente sulla qualità della vita, con intensità differente a seconda della causa scatenante, delle tempistiche di guarigione e della zona maggiormente interessata.

Una schiena infiammata è sinonimo di difficoltà e conseguente “rallentamento” rispetto alle normali attività quotidiane. 

La prima cosa da chiedersi di fronte ad un mal di schiena improvviso e poi persistente è: quali potrebbero essere le cause?

Sto assumendo una postura scorretta? Ho fatto uno sforzo eccessivo? Il parere di un medico è sempre fondamentale per una corretta diagnosi e una successiva terapia che vada ad agire, parallelamente, sul dolore e sull’infiammazione. 

I sintomi del mal di schiena continuo

Come dicevamo, si tratta di un male comune: fino a 8 persone su 10 ne soffrono, almeno una volta nella vita.

Tuttavia, non vale il detto “mal comune mezzo gaudio”, dato che i problemi alla schiena in certi casi possono davvero rivelarsi insopportabili, soprattutto se tendono a protrarsi nel tempo.

Generalmente, la zona più colpita è la parte bassa della schiena, la zona lombare.

Di fatto, però, chi soffre di mal di schiena continuo avverte dolori alla colonna vertebrale in toto.

 

A ciò si aggiungono altri sintomi “tipici” e segnali di un’avvenuta cronicizzazione del problema, per esempio:

  • dolore forte ed intenso, oppure lieve ma persistente;
  • rigidità muscolare e articolare;
  • difficoltà nel compiere piegamenti e movimenti banali;
  • bruciori e formicolii;
  • sensazione di intorpidimento e dolori a gambe, caviglie e piedi.

Quando questi fastidi si manifestano per un lasso di tempo superiore alle 12 settimane continue, o se si presentano con intermittenza ma per almeno la metà dei giorni in un anno, si ha a che fare con un mal di schiena continuo, quindi cronico.

Cause del mal di schiena cronico

Il più delle volte si sviluppa in seguito ad una lombalgia acuta: si ha la prima improvvisa comparsa di un forte dolore a livello delle vertebre lombari, male che si estende generalmente anche alle gambe. 

È il famoso “colpo della strega”, repentino e insidioso: chi lo sperimenta rimane letteralmente bloccato nella posizione assunta fino a quel momento, non riuscendo né a raddrizzarsi né a chinarsi in avanti.

Ogni tentato movimento, anche minimo, è certezza di un dolore acuto. Dopodiché l’immobilità come “difesa” dal dolore.

Il dolore alla colonna vertebrale che si prova in tali circostante è dovuto alla tensione dei muscoli della colonna vertebrale lombare.

La tensione causa dolore, il quale, a sua volta, aumenta la tensione stessa che a catena è causa del mal di schiena. Si genera, così, un circolo vizioso che è origine di un mal di schiena continuo che può fortemente influenzare in senso negativo il benessere di chi ne soffre, tanto a livello fisico quanto a livello emotivo.

Ma perché quell’episodio originario e la conseguente cronicizzazione? 

Molto spesso le cause non sono semplici da individuare, però sono note le condizioni associate alla sua insorgenza:

  • traumi durante l’attività fisica o in seguito ad incidenti stradali;
  • strappi muscolari o tendinei, distorsioni;
  • postura scorretta che causa asimmetria;
  • dolori ai piedi che incidono sul benessere della colonna vertebrale (piede piatto o inclinato verso l’esterno);
  • ansia, depressione e altri disturbi psicologici;
  • eccessivo peso corporeo;
  • ernia del disco;
  • osteoporosi;
  • fibromialgia;
  • artrite.

La cronicizzazione del problema, poi, è associata anche al fenomeno della cosiddetta “memoria del dolore”, che sta a significare l’evoluzione del dolore stesso in patologia autonoma rispetto alle cause originarie e, pertanto, difficile da debellare.

Prevenire è meglio che curare…

La prevenzione del mal di schiena e delle sue cause sono la migliore arma, lo dice anche il detto.

Vale anche per noi ma bisogna mettere in pratica alcune sane abitudini:

  • svolgere esercizio fisico quotidianamente per rinforzare i muscoli lombari;
  • controllare la postura, cercando di ridurre lo stress soprattutto quando si sta seduti;
  • eseguire esercizi di stretching per la mobilità e l’elasticità della schiena;
  • alzarsi correttamente, facendo forza sulle gambe e le ginocchia senza
  • piegare la schiena in avanti;
  • evitare movimenti bruschi che potrebbero causare traumi;
  • eseguire movimenti corretti quando si sollevano o si trasportano pesi.


I rimedi: l’alternativa alle terapia farmacologica

Quando la prevenzione non basta, allora ci si trova alle prese con il dolore e le sane abitudini possono non essere sufficienti.

Per tornare ad essere efficienti e non farsi bloccare a lungo dal mal di schiena, bisogna prontamente correre ai ripari.

Le cure tradizionali fanno appello a farmaci antinfiammatori e antidolorifici, farmaci anestetici in caso di ernie, fisioterapia. In alcuni casi è necessario il ricorso alla chirurgia o ai trattamenti tecar.

La terapia, comunque, è sempre adattata ad ogni singolo caso, previo esame approfondito (tramite tac, rx o risonanza) su indicazione dello specialista. 

Il consiglio sempre valido è quello di evitare le “terapie fai da te” che, anziché giovare, possono prolungare ulteriormente il processo di guarigione.

Un rimedio completamente naturale e ancora poco noto, come possibile terapia complementare e alternativa, è l’utilizzo a livello locale dell’ossido nitrico.

Questo gas benefico, naturalmente prodotto dal nostro organismo, ha una forte valenza vasodilatatrice. La migliore quantità di sangue nei tessuti muscolari, conseguenza della vasodilatazione, aiuta ad erogare una maggiore quantità di ossigeno e ammorbidire la muscolatura, allentando la tensione nella zona lombare.

Una maggiore disponibilità di ossido nitrico incide inoltre significativamente sulla riduzione delle infiammazioni, con ulteriore riduzione del dolore.

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