Dolore ai polpacci: Claire li previene con i tubolari NOAPP

Male ai polpacci nel basket

Dolore ai polpacci: Claire è giocatrice di basket nella serie A2 femminile, ora nella Akronos Moncalieri con il titolo di capitano, e ne soffre durante gli allenamenti e le partite.

Chi volesse confrontarsi con lei sui suoi dolori ai polpacci risolti con NOPP la può trovare su Instagram dove ha un account come @clerina_g.

Claire ha accettato di parlare di sè in questa intervista, dopo aver usato in tubolari NOAPP ed aver provato benefici nella risoluzione dei dolori muscolari ai polpacci oltre ad aver verificato una accelerazione di potenza a fine della gara.

D: Ciao Claire, hai voglia di presentarti in modo veloce? 

R: Certo! Sono una ragazza di Torino con la passione per la pallacanestro. Questa mia passione mi ha portato ad essere il capitano della squadra della Akronos Libertas Moncalieri, campionato di A2. 

Oltre a questo sono una studentessa di Architettura, appena laureata alla triennale e sto seguendo il primo anno della Magistrale di Architettura con indirizzo Costruzione e Città, a Torino. 

dolore ai polpacci nel basket

D: Le tue immagini sul web ti trovano sempre attiva e sorridente! Se sempre stata così o sei cambiato nel tempo?

R: In realtà chi mi conosce bene, sa che il mio carattere ha molte sfaccettature. Come tutti, soprattuto in questo periodo difficile, sto cercando di essere il più entusiasta possibile per qualsiasi avvenimento e cerco di portare questa positività in ogni cosa. Soprattutto nel basket. 

D: Claire, cosa farai da grande? Quali sono i tuoi grandi progetti?

R: Diciamo che non ho ancora le idee ben chiare, sicuramente continuerò con la Magistrale in Architetture e finché riuscirò giocherò anche a basket. 

Come progetto a lungo termine ovviamente una famiglia, ma lo veno ancora un sogno lontano … 

D:  Sei una atleta del basket: come hai scoperto e coltivato questa passione?

R: Da bambina sono sempre stata tra le più alte della mia classe e all’epoca avevo un maestro di ginnastica, che poi è diventato il mio allenatore, oggi presidente di una società sportiva (Eridania basket) che mi faceva sempre i complimenti per il mio atletismo. Ha sempre cercato di portarmi a provare la pallacanestro, e alla fine ci è riuscito!

Ho provato moltissimi sport ma quando sono arrivata al basket, me ne innamorai subito. Non c’è stato più nulla da fare.

basket e dolore ai polpacci

D: Quali sono stati i tuoi risultati sportivi più gratificanti, le vittorie che ti piace ricordare e che ti sono state di stimolo a continuare?

R: La mia risposta per ora, e spero che possano essercene molte altre, è stata la partita della finale playoff, che abbiamo vinto e che ci ha permesso di salire di categoria e quindi in A2. Una partita emozionante, che ancora oggi se la guardo mi viene di nuovo l’adrenalina. 

Si trattava di una partita contro la squadra di Muggia che  nella partita di andata ci aveva battute di 21 punti.  Nella partita di ritorno, partita fondamentale, a metà partita eravamo già sopra di 21 punti. 

Tutta la squadra aveva la testa nella partita, con un agonismo incredibile. Quando la sirena di fine partita ha suonato, non ci sembrava vero. 

D: Ci puoi raccontare la tua delusione sportiva più scottante e come la hai superata?

R: In una partita delle giovanili, alle Finali Nazionali, stavamo giocando contro la Reyer Venezia ed è stata una partita molto combattuta. Negli ultimi secondi della partita il punteggio era +1 per noi. Purtroppo, per una brutta difesa, riuscirono a scapparci e a segnare da tre e perdemmo la partita di soli 2 punti. 

Per fortuna nel basket le partite da giocare sono molte e in ogni momento.

Anche in allenamento si ha la possibilità di dare sempre il 100%. È così che faccio in ogni partita o allenamento. Si tratta di portarsi sempre al meglio e di dare sempre il 100%. I dolori ai polpacci sono il mio freno, soprattutto a fine partita quando la stanchezza inizia a emergere.

basket dolore ai polpacci

 

D: Il basket è uno sport a elevata intensità, credo che alla fine di una partita tu abbia consumato tutta la tua energia! Come prepari i tuoi allenamenti per continuare a migliorarti?

R: E’ importante dare sempre tutto in ogni allenamento. Cercare di fare cose nuove e aggiornarsi sempre, per essere la  più temibile possibile in campo.  Oltre a questo è fondamentale la comunicazione, altro aspetto da allenare, perché nel gioco di squadra e in questo gioco così veloce è importante comunicare con i propri compagni. È fondamentale.

D: Quali i disturbi e i fastidi che più spesso ti trovi a dover fronteggiare come atleta e quali sono i rimedi che solitamente utilizzi? Quale è la muscolatura più sollecitata e che subisce le maggiori tensioni e infiammazioni?

R: Di solito mi ritrovo ad avere un irrigidimento e forti dolori ai polpacci ed un sovraccarico dei flessori, che vengono trattati con massaggi di scarico. 

Il sovraccarico funzionale rappresenta il 50% delle patologie sportive e ha diversi volti. È un problema funzionale: la ripetizione esasperata (intensità) e continua (frequenza) nel tempo di alcuni gesti sportivi può comportare la comparsa di patologie specifiche. Per migliori informazioni, puoi approfondire a questo link


D: Da qualche tempo hai introdotto nella tua routine di allenamento, performance e recupero NOAPP. Cosa hai pensato la prima volta che li hai presi in mano?
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R: Inizialmente li ho utilizzati per altre cose, non ho fatto subito allenamento, li ho utilizzati per dormire, perché avevo un dolore ai polpacci e alla gamba, probabilmente derivante dall’affaticamento dovuto alla partita giocata pochi giorni prima, che è velocemente guarito grazie all'uso dei tubolari. Erano comodi e morbidi e non è stato un problema indossarli. 

 

basket prevenzione irrigidimento muscolare

Dopo di che ho deciso di fare pesi ed allenamento il giorno dopo, volevo metterli subito alla prova.

Effettivamente dopo le 3 ore di allenamento, tra pesi e basket, mi sentivo ancora piena di energie.

È stato rilassante anche dal punto di vista mentale non doversi allenare pensando di essere stanca o sentire le gambe appesantite. Mi hanno dato una sensazione di benessere generale. 

D: Dopo averli usati con continuità, quali benefici hai sentito? In cosa ti sono stati più di sollievo?
R: Durante le partite, che durano 40 minuti, mi trovavo a dover gestire le mie energie e alla fine mi sentivo scarica. Nelle ultime partite invece, in cui indossavo i tubolari NOAPP, durante gli ultimi minuti di gioco mi sentivo di poter dare ancora molto con gambe più reattive e leggere.  

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È veramente molto gratificante quando la testa spinge per lavorare e le gambe non  fanno altro che ubbidire e basta. 

Per un migliore approfondimento sulla relazione tra recupero e performance, puoi approfondire a questo link

D: Li consiglieresti a amiche e sportive?
R: Si certamente, l’ho già consigliato ad un paio di compagne di squadra e spero che seguano il mio consiglio.
 
D: Claire, cosa farai da grande? Quali sono i tuoi grandi progetti?
R: Diciamo che non ho ancora le idee ben chiare, sicuramente continuerò con la Magistrale in Architetture e finché riuscirò giocherò anche a basket.  Come progetto a lungo termine ovviamente una famiglia, ma lo veno ancora un sogno lontano … 

 

 polpacci doloranti