Noduli di Heberden e Bouchard: una soluzione naturale

Noduli di Heberden e Bouchard

Noduli di Heberden e Bouchard: una soluzione naturale

 

KEY POINTS

  • Non ci sono rimedi per ridurre l’osso, ma per alleviare i sintomi
  • I tutori notturni aiutano a migliorare la funzionalità
  • Gli esercizi quotidiani riducono il dolore e la rigidità delle dita.
  • L’alimentazione mediterranei riduce i sintomi

     

Se hai notato dei “bozzi” sulle ultime o sulle medie falangi delle dita, probabilmente stai guardando i noduli di Heberden e Bouchard. Sono un segno tipico dell’artrosi della mano.

Non sono pericolosi, ma possono dare dolore, rigidità e fastidio estetico. La domanda che tutti si fanno è: si possono sgonfiare o eliminare in modo naturale? La risposta è: non esiste una cura che li faccia sparire, ma ci sono delle strategie semplici e naturali che riducono il dolore e il gonfiore e che migliorano la funzione della mano.

In Italia e nel mondo l’artrosi della mano è comune: in uno studio su oltre 3.500 adulti, la prevalenza radiografica era ~41% e la sintomatica ~12%; i numeri aumentano con l’età e sono più alti nelle donne.

Cosa sono (davvero) i noduli di Heberden e Bouchard

  • Noduli di Heberden: ingrossamenti ossei sulle articolazioni distali delle dita (DIP), cioè quelle più vicine all’unghia.

  • Noduli di Bouchard: ingrossamenti sulle articolazioni prossimali (PIP), al centro del dito.

Sono causati dalla crescita di osteofiti (nuovo osso) dovuta all’artrosi: quando la cartilagine si consuma, l’osso reagisce formando sporgenze dure. Li riconosci al tatto (sono rigidi) e alla vista (danno un aspetto “a nodulo”).

Importante: i noduli di Heberden e Bouchard sono tipici dell’artrosi, non dell’artrite reumatoide (AR). Nell’AR sono più frequenti gonfiore “molle” e coinvolgimento di polsi e metacarpo-falangee; la DIP è raramente interessata nell’AR, mentre lo è spesso nell’artrosi.

Si possono sgonfiare o eliminare i noduli di Heberden?

Non esistono manovre o rimedi naturali in grado di cancellare l’osso già formato. Il nodulo è osso, non solo infiammazione. Quello che possiamo sgonfiare è la quota infiammatoria dei tessuti intorno all’articolazione, riducendo dolore e rigidità.

L’aspetto può migliorare un po’ quando l’infiammazione cala, ma la “gobbetta” ossea di solito resta. La chirurgia si riserva ai casi gravi e dolorosi che non rispondono alle terapie conservative.

La buona notizia? Puoi fare molto a casa per ridurre dolore e gonfiore, proteggere le articolazioni e muovere meglio le dita. E gran parte di queste azioni sono davvero naturali.

Le 5 mosse naturali con più prove (e come applicarle)

#1 Esercizi mirati per dita e pollice (5–7 minuti, 1–2 volte al giorno)

L’esercizio è la base: migliora dolore, funzione, rigidità e forza di presa nel breve periodo. Gli studi ribadiscono benefici immediati su dolore e funzione nelle persone con artrosi della mano; gli effetti tendono ad attenuarsi se si sospende, quindi la costanza è tutto.

Prova questo micro-protocollo (tutto in attivo, senza “spingere” nel dolore acuto):

  • Scivolate del tendine: chiudi e riapri la mano con tre forme (pugno completo, “pulp-to-palm”, ad anello), 10 ripetizioni.

  • Estensione della DIP/PIP assistita: con l’altra mano accompagna l’estensione delle ultime due articolazioni, 5 secondi, 5 ripetizioni per dito.

  • Pinch “pollice-indice/mignolo” con pallina morbida o palla antistress, 10 pressioni leggere.

  • Stretch palmare: appoggia il palmo sul tavolo e allunga le dita in apertura, 10 secondi x 3.

#2 Tutori morbidi/notturni per le articolazioni dolenti

Per i DIP un piccolo tutore notturno può ridurre il dolore e migliorare l’estensione. Uno studio clinico ha mostrato benefici sul dolore e sulle deformità in poche settimane. Anche i tutori per la base del pollice (CMC) hanno un buon razionale se quella zona è dolorosa.

Consiglio: indossalo solo di notte o nei momenti di carico prolungato (es. lavori domestici ripetitivi), non tutto il giorno: vogliamo proteggere senza indebolire.

#3 Caldo mirato (paraffina, impacchi caldi) e, quando serve, freddo

Il calore rilassa, migliora la mobilità e spesso “spegne” il dolore a inizio giornata. La paraffina per le mani ha mostrato benefici a breve termine su dolore e funzione; non è una magia, ma aiuta a “ingranare” prima degli esercizi.

Gli “heated mittens” (guanti elettrici riscaldati) non hanno migliorato la funzione rispetto a guanti non riscaldati in uno studio, pur mostrando piccoli segnali sul dolore: usali come comfort, non come terapia “risolutiva”.

#4 Educazione + joint protection

Le linee guida internazionali (EULAR per la mano; NICE per l’artrosi) insistono su educazione, pianificazione delle attività e adattamento degli utensili (impugnature più grosse, apribarattoli, tastiere morbide). Meno stress meccanico ripetitivo = meno fiammate dolorose.

Due regole d’oro:

  • Ripetizioni brevi: pausa ogni 10–15 minuti quando fai attività manuali fini.

  • Leva > forza: preferisci strumenti che aumentano la leva (cacciaviti con impugnatura grossa, apribarattoli, penne ergonomiche).

#5 Micro-carico quotidiano + sonno e stress: il trio sottovalutato

Movimento leggero e regolare migliora i sintomi più di ogni riposo prolungato. Programma brevi micro-sessioni (2–3 minuti) durante la giornata. Sonno scorretto e stress cronico abbassano la soglia del dolore: routine serali, respirazione e pause programmate aiutano la mano e il cervello del dolore.

Noduli di Heberden e alimentazione: cosa dice la ricerca

Dieta Mediterranea e pattern anti-infiammatori sono spesso nominati quando si parla di noduli di Heberden alimentazione. Cosa sappiamo oggi?

  • La letteratura osservazionale suggerisce che una migliore aderenza alla Dieta Mediterranea si associa a meno sintomi e minor rischio di artrosi, ma gli RCT sono ancora pochi e i risultati non univoci.

  • Omega-3: i dati sull’artrosi non sono conclusivi. Alcune meta-analisi riportano miglioramenti modesti su dolore/funzione, altre non trovano benefici chiari; le linee guida ACR non raccomandano l’uso di fish oil per la mano. Se segui una dieta ricca di pesce azzurro (2 porzioni/settimana) ottieni i potenziali benefici senza puntare su integratori costosi.

Messaggio chiave: nessuna dieta elimina i noduli di Heberden e Bouchard, ma un’alimentazione anti-infiammatoria e il controllo del peso possono ridurre dolore e infiammazione e migliorare la qualità di vita.

noduli di heberden

 


Migliorare la circolazione può aiutare a ridurre i sintomi?

Una maggiore microcircolazione nelle mani e nelle dita può potenzialmente migliorare i sintomi promuovendo un migliore flusso sanguigno nelle aree interessate.

Il miglioramento del flusso sanguigno può apportare diversi benefici, tra cui un maggiore apporto di ossigeno e nutrienti, la rimozione dei prodotti di scarto del metabolismo e una migliore guarigione e rigenerazione dei tessuti.

Quando la microcircolazione è compromessa, come in condizioni come la malattia di Raynaud o la malattia delle arterie periferiche, il flusso sanguigno alle mani e alle dita può essere ridotto.

Circolazione e ossido nitrico: la soluzione a portata di mano

Quale è il legame tra maggiore bio disponibilità di ossido nitrico e una migliore microcircolazione nelle mani e nelle dita?

L'aumento della biodisponibilità dell'ossido nitrico svolge un ruolo significativo nel migliorare la microcircolazione, in particolare nelle mani e nelle dita.

L'ossido nitrico (NO) è una molecola che funziona come una molecola di segnalazione cruciale nel sistema vascolare, regolando la dilatazione e la costrizione dei vasi sanguigni

Nella circolazione periferica, l'NO agisce come un potente vasodilatatore, rilassando le cellule muscolari lisce delle pareti dei vasi sanguigni e favorendo un maggiore flusso sanguigno e l'apporto di sostanze nutritive alle mani e alle dita.

Quando i livelli di ossido nitrico sono elevati, aumenta il diametro dei piccoli vasi sanguigni, noti come arteriole, e dei capillari nella microcircolazione delle mani e delle dita. 

Questa vasodilatazione determina una maggiore perfusione della regione, il che significa che una maggiore quantità di sangue attraversa i tessuti.

Con un flusso sanguigno più intenso, l'apporto di ossigeno, nutrienti e cellule immunitarie è più efficiente, così come la rimozione dei prodotti di scarto del metabolismo.

Questi processi sono fondamentali per mantenere il metabolismo cellulare, la salute dei tessuti e per promuovere la funzionalità ottimale di mani e dita.

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noduli di heberden

 

 

Domande frequenti

Come posso ridurre i noduli di Heberden?

Puoi ridurre dolore e gonfiore con piccoli esercizi quotidiani, calore (paraffina o impacchi), gel FANS se indicati e un tutore notturno sulle dita più dolenti. Proteggi le mani nelle attività e cura l’alimentazione: migliorano i sintomi, anche se l’osso formato non scompare.

Quali sono le cause dei noduli di Bouchard?

Nascono dall’artrosi: la cartilagine si consuma e l’osso reagisce creando osteofiti sulle articolazioni centrali delle dita. Contano età, sesso femminile, familiarità e lavori ripetitivi. Non sono tipici dell’artrite reumatoide, che dà più spesso gonfiore “molle” e infiammatorio in altre sedi.

Dove sono localizzati i noduli di Heberden delle mani?

Si trovano sulle articolazioni distali delle dita, proprio vicino all’unghia. Li noti come piccole sporgenze dure ai lati dell’articolazione (DIP). Possono interessare più dita e, talvolta, entrambe le mani, dando rigidità, fastidio estetico e dolore nelle fasi infiammatorie.

Come si curano i noduli di Bouchard?

Si gestiscono con approcci conservativi: educazione e protezione articolare, esercizi brevi e costanti, calore per “sciogliere” la mano, gel FANS se tollerati e, quando serve, piccoli tutori. La chirurgia si valuta solo se il dolore resta importante nonostante la terapia. Obiettivo: meno dolore, più funzione.

Come si possono fermare i noduli di Heberden?

Non c’è un modo sicuro per bloccare l’osso già in formazione. Puoi però attenuare le fiammate e proteggere la funzione con esercizi costanti, protezione nelle attività, peso sotto controllo e FANS topici quando indicati. Intervenire presto e mantenere la routine fa davvero la differenza.

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