Tre cattive abitudini che provocano stress o lo peggiorano

Lo stress, di base, non è un’evenienza negativa. Si tratta di una risposta del fisico e della mente a compiti che vengono percepiti come particolarmente onerosi. Nel corso degli anni, lo stress è stato più volte al centro dell’attenzione scientifica.

Per rendersene conto basta citare gli studi dell’endocrinologo Hans Selye, nato nel 1907 e venuto a mancare nel 1982, che ha parlato per la prima volta di eustress, ossia di quella forma di stress che porta chi la vive a dare il massimo e a impegnarsi a fondo per il raggiungimento dei propri obiettivi in svariati ambiti dell’esistenza.

Al giorno d’oggi, purtroppo, lo stress è una costante nelle nostre vite. Viviamo in una società che ci chiede sempre di più in tutti i campi e ciò porta, man mano che passa il tempo, le persone a vivere momenti molto difficili dal punto di vista psicofisico.

L’impatto dello stress sul benessere

L’impatto dello stress sul benessere va ben oltre il singolo pomeriggio rovinato dal nervoso. Pochi sanno, per esempio, che lo stress può comportare un aumento della glicemia.

Il cortisolo, ormone simbolo della condizione a cui è dedicato questo articolo, viene secreto dal surrene e, in condizioni di stress particolarmente alto, comporta l’aumento della glicemia e dei grassi ematici.

Può sembrare strano ma, con quello che viene chiamato da alcuni esperti diabete emotivo, il nostro corpo ci protegge: lo stress indica un potenziale bisogno, una mancanza e l’organismo sopperisce, per garantirci sopravvivenza, aumentando zucchero e grassi nel circolo ematico.

Come sicuramente sai, il risultato finale di questo meccanismo è tutto tranne che salutare per il corpo. Ecco perché è necessario intervenire e prevenire lo stress. Ciò vuol dire agire anche su abitudini che possono sembrare piccole ma che, in realtà, hanno un impatto notevole

 

Nelle prossime righe, ne abbiamo selezionate tre.

 

Sedentarietà

La sedentarietà, oltre a essere dannosa per cuore e ossa, è deleteria anche per quanto riguarda lo stress. Diverse ricerche scientifiche portate avanti in questi anni hanno dimostrato come, grazie al suo contributo al miglioramento della sintesi delle endorfine, l’esercizio fisico può essere considerato un antidepressivo naturale.

 

Eccessivo perfezionismo

Come già detto, viviamo in una società che ci sottopone, giorno dopo giorno, a continue richieste di performance all’insegna della perfezione. Ciò porta, di riflesso, a vivere i propri compiti quotidiani con il desiderio di raggiungere sempre il massimo e di farlo raggiungere alle persone che hanno a che fare con noi.

Si tratta di un’abitudine che a molti viene naturale e che provoca, a lungo andare, un livello di stress inaccettabile. Come affrontare il tutto? Fermandosi un attimo e ricordando che, in ogni cosa della vita, si può migliorare. Un eventuale errore può essere visto non come un demerito, ma come un’occasione di crescita.

 

Eccessivo utilizzo dei social

I social, negli ultimi 20 anni, hanno cambiato la nostra vita in maniera radicale. Hanno avuto impatto sulle relazioni, sul modo di lavorare, di narrarci. Quasi tutti, almeno una volta nella vita, si sono trovati, praticamente senza rendersene conto, presi dal meccanismo dello scrolling perpetuo, inventato dall’interface designer Aza Raskin, figlio di uno degli sviluppatori del primissimo Macintosh, per rendere concreta la teoria che vede la sintesi di dopamina legata non alla ricompensa in sé, ma alla sua attesa.

Questo può implicare, a lungo andare, l’insorgenza di una fastidiosa sensazione di inadeguatezza di fronte alle vite degli altri che, soprattutto nei casi in cui si è animati da un eccessivo perfezionismo, appaiono sempre migliori della propria.

Il consiglio dell’esperto?

Togliere le piattaforme dallo smartphone e darsi, ogni giorno, un tempo massimo di permanenza su di esse. Molto utile può rivelarsi anche la scelta di annotare su un diario quello che si prova quando si guardano i contenuti, in modo da rispondere con maggior consapevolezza alla domanda: “A cosa è utile questa abitudine?”.